A Roma si studia la bioedilizia

L’assessorato alle Politiche per la casa della Regione Lazio e la Facoltà di Ingegneria civile e industriale dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma hanno sottoscritto un accordo per attivare un Master di II livello in Bioedilizia che varrà 60 crediti formativi universitari. L’accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi dall’assessore regionale Teodoro Buontempo e dal preside della Facoltà di Ingegneria Fabrizio Vestroni.

“La Regione Lazio – afferma l’assessore alle politiche della Casa del Lazio, Teodoro Buontempo – vuole dare una risposta concreta alle sfide poste dalla modernità nel settore dell’edilizia, non solo in termini legislativi, ma anche attraverso politiche integrate e iniziative di Alta Formazione. In questo quadro si colloca l’accordo con la Facoltà di Ingegneria de “La Sapienza” dell’Università di Roma per favorire l’organizzazione di Master di II livello in Bioedilizia e risparmio energetico”.

Lo scopo del Master è quello di qualificare i progettisti e tecnici dell’edilizia affinchè siano in grado di pianificare e progettare in maniera sostenibile. L’iniziativa è rivolta a liberi professionisti, tecnici funzionari e dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, tecnici dirigenti di aziende e imprese di costruzioni.

“Bisogna aprirsi alle nuove frontiere sulle quali, nell’immediato futuro, si potrà misurare l’innovatività dei progetti, come la competitività delle imprese – ha proseguito Buontempo – É necessario allargare l’orizzonte e porre attenzione non solo alle città ma anche alla campagna; non più solo al fotovoltaico né più soltanto agli edifici, ma anche alle tecnologie bioclimatiche e ai quartieri sostenibili; non più soltanto energia, ma anche territorio e paesaggio; non più solo coibentazione termica, ma anche isolamento acustico e tenuta all’aria”.

La presentazione dell’iniziativa è stata anche l’occasione per fornire a tutta una serie di soggetti, quali enti locali, professionisti e imprese le indicazioni tecnico-amministrative necessarie per l’utilizzo del Protocollo Itaca Lazio che è uno strumento che permette di realizzare edifici residenziali e non residenziali sempre più sostenibili e per far capire ai cittadini come poter ridurre i consumi nelle proprie abitazioni  e come costruire case ecologiche e biocompatibili.

“La necessità di favorire la costruzione di edifici sostenibili, di qualità e a basso impatto ambientale, è ormai una priorità per l’edilizia pubblica. – ha concluso Buontempo – L’edilizia residenziale è uno dei settori che più contribuisce alla crescita dei consumi energetici e la soluzione ottimale è rappresentata dalla bioedilizia applicata ai processi costruttivi, anche al fine di migliorare la qualità della vita all’interno delle abitazioni”.

L’applicazione del Protocollo Itaca Lazio è stata possibile in seguito all’approvazione da parte della Giunta regionale del Lazio, il 23 marzo 2012, del Regolamento regionale sul “Sistema per la certificazione di sostenibilità energetico-ambientale degli interventi di bioedilizia e per l’accreditamento dei soggetti abilitati al rilascio del certificato di sostenibilità energetico-ambientale”.

Ora le sfide nella Capitale sono due. La prima è quella di sviluppare anche il mercato della riqualificazione dell’esistente che è il vero grande bacino della Città Eterna e di ciò si dovranno fare carico i tecnici e i professionisti che sono il vero tramite per portare i contenuti dell’efficienza energetica all’utente finale. Mentre il secondo è ancora più difficile: convincere i costruttori romani a scegliere l’alta qualità del nuovo costruito in un mercato che non la premia.

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