Prodotti da costruzione: più sicurezza per i lavoratori
Una dichiarazione di prestazione indicherà le sostanze nocive per la salute umana
La proposta di aggiornamento della normativa comunitaria relativa alla commercializzazione dei prodotti da costruzione, redatta da Catherine Stihler, relatrice del Parlamento Europeo, come progetto di raccomandazione, era stata approvata lo scorso novembre dalla Commissione Mercato Interno, raccogliendo 36 voti favorevoli e uno contrario.
L'ultimo sì dell'Europarlamento sancisce la definitiva approvazione del regolamento per la vendita e la circolazione dei prodotti per l'edilizia in territorio europeo. Con questo concordato si sanciscono importanti indicazioni in materia di etichettatura dei prodotti per l'edilizia, con riferimento particolare a quelli contenenti sostanze pericolose.
La direttiva entrerà in vigore trascorsi 20 giorni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ma molte delle sue disposizioni, saranno applicate a partire dal primo Luglio 2013, successivamente ad un periodo di transizione necessario per consentire alle imprese di adeguarsi alla normativa.
In direzione di un mercato europeo unificato, le proposte UE pongono come obiettivi prodotti più sicuri e certificati. Nonostante il valore del settore dell'edilizia nell'economia europea, esso presenta ancora molte lacune. Basti pensare che l'edilizia, che rappresenta un decimo dell'economia europea, il 10% del prodotto interno lordo, fatica ancora a divenire un mercato unico, essendo stacolato da molte barriere e standard diversi nei prodotti edili che limitano il commercio tra gli Stati membri.
La Stihler, relatrice del Regolamento, aveva dichiarato, lo scorso autunno, che i nuovi regolamenti avrebbero dovuto creare un mercato in cui i prodotti potessero muoversi liberamente e dove potesse instaurarsi la consapevolezza che quanto messo in circolazione rispettassero gli standard di sicurezza, anche se prodotto all'esterno dell'Unione europea.
Il regolamento non dimentica di affrontare una delle questioni più spinose nel settore delle costruzioni: la grande piaga sociale degli incidenti sul lavoro, in un settore che dà lavoro a circa 12 milioni di cittadini europei.
La Stihler ha commentato che prodotti sicuri e certificati sono essenziali per ridurre il tasso di infortuni, che resta ancora preoccupante nel settore delle costruzioni I prodotti da costruzione contenenti sostanze pericolose devono essere etichettati come tali, per garantire ai lavoratori un livello di sicurezza, igiene e salute sul posto di lavoro dignitoso.
I deputati Ue hanno preso atto dell'importanza della questione e, infatti, per i materiali da costruzione contenenti sostanze potenzialmente nocive o pericolose, è stata prevista un'etichetta con indicazioni chiare e dettagliate nell'interesse della salute dei lavoratori edili e degli altri utenti.
Altro argomento preso in considerazione riguarda le piccole-medio imprese che, nonostante rappresentino la quasi totalità delle attività (circa il 92%) restano le più penalizzate dalla crisi. Solo la rimozione delle barriere al commercio potrebbe agevolarle, sollevandole dalla situazione di difficoltà nella quale versano. La Commissione ha ricordato, oltre la necessità di maggiore trasparenza e una marcatura CE meno complicata, anche il bisogno di preservare l'ambiente, proponendo il riciclaggio dei prodotti da costruzione.
Catherine Stihler si è dichiarata lieta che l'industria delle costruzioni abbia ora una solida regolamentazione, convinta che i miglioramenti nell'etichettatura della Comunità Europea, la trasparenza e le regole per le piccole aziende, nel rispetto dei massimi standard di sicurezza, daranno all'industria delle costruzioni la spinta e il sostegno di cui ha bisogno, nell'attuale congiuntura economica.
fonte: edilzia.com
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